venerdì 14 novembre 2014

Rassegniamoci pure: le prospezioni petrolifere ci saranno, la battaglia è perduta, meglio occuparsi d'altro


Folgorato sulla via del petrolio, perfino Rosario Crocetta attribuisce all'approdo delle trivelle nel canale di Sicilia un'importanza straordinaria. Parla di "royalties" che saneranno i bilanci degli enti pubblici e di posti di lavoro a iosa che le prospezioni petrolifere garantiranno ai siciliani. 
Questa vicenda, in generale, suscita diverse riflessioni. Se da un lato non può sfuggire il "pericolo" che la nostra terra, abituata a piangersi addosso per la mancanza conclamata di opportunità di sviluppo, quando ne ha una come questa chieda in buona sostanza di farne a meno, dall'altro si può osservare che le ricerche di idrocarburi nel mare siciliano obbediscono ad una scelta di sviluppo economico ormai conclamata. E questo anche se si tratta di una scelta che contraddice nettamente l'idea di un territorio così amato da chi lo visita soprattutto per le sue più importanti risorse naturali: il paesaggio e il mare. 

Sono stati giudicati trascurabili, ad oggi, gli aspetti sismici e vulcanologici che caratterizzano i fondali per centinaia di chilometri e che hanno visto gli esperti lanciare allarmi concreti, rimasti tuttavia inascoltati. 
Dopo che Renzi ha detto che non intende sottostare alle battaglie dei comitati locali (si riferiva alla Sicilia, alla Calabria e alla Basilicata) la sensazione piuttosto netta è che occorra rassegnarsi. 
Sì perché il Governo una decisione l'ha presa, ed è quella di consegnare il canale di Sicilia (e non solo questo) alle industrie petrolifere. L'ha fatto obbligando anche la maggioranza parlamentare ad approvare, a sacco d'ossa, il decreto sblocca Italia. L'ha fatto malgrado gli ordini del giorno (inchiostro miseramente sprecato) presentati dall'Ncd contro le trivellazioni. 

Insomma: non è per pessimismo, ma forse sarebbe meglio accettare la sconfitta e cominciare ad occuparci d'altro.
Massimo D'Antoni
@dantonisciacca

1 commento:

  1. Crocetta dice di dover rispettare l'accordo con l'ENI.
    Ricordiamogli che, a breve, dovrà trovare l'intesa anche col vulcano Empedocle.
    Si salvi chi può!
    (vincenzo cucchiara)

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