Bisogna riconoscere a Maurizio Landini di non essersi arrampicato sugli specchi: ha riconosciuto di aver detto una cavolata senza invocare il contesto o, peggio, senza accusare gli altri di averlo frainteso. Ciò premesso, la sua dichiarazione secondo la quale il Premier Matteo Renzi non avrebbe il sostegno delle persone oneste rientra, tutto sommato, nel solito viziaccio di una certa Sinistra. Idee di questo tipo sono piuttosto diffuse, soprattutto in certi salotti radical-chic, anche se questi nulla hanno a che fare con il leader della Fiom.
L'idea di base detenuta a denti stretti è che chi non la pensa in una certa maniera o è culturalmente limitato oppure è in malafede. Non si scappa. Ho sempre tentato di ribellarmi a questa impostazione. Con scarsi successi, lo ammetto. Un'impostazione generale che induce a giudicare malamente perfino gli stessi gusti artistici. Un'elaborazione del "pensiero unico" all'amatriciana.
Più che il conflitto sociale questo scivolone di Landini fa tornare alla ribalta una certa intolleranza di chi pensa di essere il detentore della verità. Lo chiamano complesso di superiorità.
Massimo D'Antoni
@dantonisciacca
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