lunedì 24 novembre 2014

Dal Berlusconismo al Salvinismo: diventa sempre più preoccupante l'identikit della Destra italiana


"Bossi chi"? Possono ben domandarselo ormai i nuovi dirigenti della Lega nord, che alle ultime regionali ha "doppiato" Forza Italia. Un dato che fornisce indicazioni significative circa lo "stato di salute" del Centrodestra italiano. La scelta del leader di Forza Italia di selezionare attraverso un vero e proprio "casting" di giovani leve la nuova classe dirigente del suo partito apre scenari completamente inopinati, a partire dalla sostanziale inadeguatezza che Silvio Berlusconi riconosce nei confronti di chi dovrebbe prenderne il posto (immortalità o meno prima o poi accadrà). Con buona pace di uno come Raffaele Fitto, che dopo l'addio di Angelino Alfano pensava che finalmente toccasse a lui, costretto però a non potere capacitarsi del fatto che ad una sostanziosa clientela elettorale non corrisponde un possibile efficace esercizio della leadership. 
Ma quello che fa riflettere è che sul piano della strategia politica ormai i moderati italiani "inseguono" Matteo Salvini. È lui il vero leader della Destra. Ora, i puristi mi perdoneranno, il passaggio dal Berlusconismo al Salvinismo è indicativo di una deriva decisamente preoccupante. Cercare l'intesa con Salvini, che come tutti i vincenti in questo momento non fa altro che alzare il prezzo, obbedisce solo ad una logica numerica, non certo di proposta politica. Tanto più che Salvini è colui che ha già fatto un accordo politico con Marine Le Pen, erede di Jean Marie e, non a caso, di quella destra (qui lo scrivo minuscolo) più xenofoba e razzista che ci sia, quella che si sta diffondendo in Europa. 

Si dirà: chi vota Lega in massima parte è chi ha colto il messaggio più semplice, il "No Euro" che ha già permesso all'altro Matteo di interpretare quei bisogni di cambiamento che il Movimento Cinquestelle ormai ha dimostrato di non sapere più interpretare. Sullo sfondo però rimane un problema di credibilità anche a livello internazionale.
A Matteo Salvini tutto questo ovviamente non interessa. Perché alla fine "carta canta", e i risultati elettorali gli danno ragione. E se il Partito Democratico non litigasse così tanto potrebbe approfittarne ancora di più. Perché come il 41% delle Europee fu un segnale di fiducia a Matteo Renzi, il dato dell'astensionismo (anche se tradizionalmente si astiene l'elettorato moderato) è un segnale di insofferenza verso una politica sempre più parolaia, che pensa di risolvere i problemi della ripresa economica ad esempio aumentando l'IVA. 
Massimo D'Antoni
Twitter: @dantonisciacca

3 commenti:

  1. È facile accaparrarsi le simpatie della gente cavalcando slogan tipo uscita euro e insofferenza verso un'incontrollata immigrazione. Salvini come gli altri politici in passato e come gli altri politici in futuro sfrutta solo l'ovvio. Però mi sono chiesta quando erano al governo come mai non hanno fatto nulla per risolvere i tanti problemi della gente. Perché si è ciechi durante il loro mandato e improvvisamente miracolati al ritorno della vista quando a governare sono gli altri? Io dal canto mio quando vedrò i politici italiani con lo stipendio adeguato a noi comuni mortali e l'abolizione di tutti i privilegi, allora e solo allora vi darò fiducia

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  2. con il passare del tempo sta diventando sempre più facile fare politica, basta dire una cosa estremamente popolare ripeterla all'eccesso e nel più specifico dei casi trovare un capro espiatorio (Euro, Immigrati.) e distrarre l'elettorato. La Lega sta facendo leva sui questi argomenti e ho paura che i consensi dei leghisti si allarghino a macchia d'olio a tutto il territorio Italiano. e che quindi come dicevi tu si dia inizio al "Salvinismo" sia all'interno della destra sia a livello nazionale.

    CorvoJoe.

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  3. Spero solamente che il centrosinistra la finisca di auto castrarsi perché si corre il rischio di consegnare l'Italia ad un Unno.
    M.A.

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