martedì 19 giugno 2018

Commenti. Andreea Cucchiara: "Tutti noi siamo zingari, solo che a differenza di loro abbiamo fissa dimora".

 Pubblico molto volentieri il commento di Andreea Cucchiara, avvocato di Sciacca, pubblicato sulla sua pagina Facebook, circa i fatti al centro dell'attualità di questi giorni.

Il concetto che sto cercando di esprimere è leggermente sottile per cui il rischio di non farmi capire non bussa alla porta soltanto perché la trova già aperta.
Per diversi fatti di cronaca, ho sentito molti coetanei e non, parlare male dei rumeni. Spesso con cattiveria e disinformazione, alla Salvini insomma.
Spesso non sapendo che magari quel singolo individuo coinvolto nel fatto di cronaca “X” fosse in verità un soggetto appartenente al popolo Rom.
Questi ultimi noi "volgarmente li chiamiamo zingari, prendendo in prestito il termine da Erodoto che li chiamava “zinganoi”. Era un popolo che veniva dal sud est asiatico, dall’India, che parlava una strana lingua che poi si è scoperto essere il sanscrito. Diceva Erodoto che questi zinganoi facevano come mestiere -se mestiere lo si può considerare- quello del mago e dell’indovino. Si tratta di un popolo che tuttora gira il Mondo da più di due mila anni, afflitto (o affetto, io non so come meglio dire ma forse semplicemente affetto) da quella che gli psicologi chiamano “dromomania”. Cioè la mania dello spostamento continuo, del viaggiare, del non fermarsi mai in un posto. E’ un popolo che per il fatto stesso che gira il mondo appunto da circa due mila anni -senza armi- meriterebbe il premio Nobel per la pace in quanto popolo. Purtroppo i nostri storici, e non soltanto i nostri, preferiscono considerare i popoli non soltanto in quanto tali ma in quanto organizzati in nazioni se non addirittura in stato (popolo+territorio+governo).
E si sa che i Rom, non possedendo territorio, non possono considerarsi né una nazione né uno stato. Ciò spiega la ragione per cui è errato dire che i Rom sono Romeni, molti però probabilmente indotti da una facile assonanza, cadono in questa gaffe.
Mi direte che gli zingari rubano, è vero hanno rubato anche in casa di un mio parente.
Si accontentano però dell’oro e delle palanche, l’argento per esempio non lo toccano perché secondo loro porte male (lascia il nero). Quindi ci si accorge facilmente se si è stati derubati da degli zingari. Certo questo non ci solleva. D’altra parte però loro si difendono come possono. Si sa bene infatti che decenni fa l’industria ha fatto chiudere diversi mercati artigianali. Buona parte dei rom erano (e alcuni lo sono ancora) artigiani, lavoratori dei metalli, in special modo del rame, addestratori di cavalli, giocolieri, circensi e giostrai (tutti mestieri che purtroppo sono caduti in disuso). Gli zingari rubano, è vero. Però non ho mai sentito dire né ho mai visto scritto da alcuna parte che gli zingari rubano o hanno rubato, ad esempio, tramite banca" o tramite finanziamenti europei alle regioni o tramite azioni o che ricoprano un posto nel mercato della droga, delle armi, della tratta di esseri umani, dello sfruttamento della prostituzione).
Allora io credo, dal mio stupido punto di vista, che se gli zingari sono “zingari” per come si intende nel senso più comune del temine, allora tutti noi siamo zinganoi con la particolare eccezione di avere fissa dimora.
Tutti noi quindi andremmo censiti e schedati.
Passando a Rumeni in senso stretto, spesso mi sono vergognata Nell’ascoltare fatti di cronaca molto pesanti, dal giro di prostituzione, alla droga, agli omicidi, alla tratta di schiavi. Questi sono negozi di certo non unilaterali.
Sappiamo tutti, benissimo, che il miglior contraente è europeo in senso storico, non istituzionale, del termine.
Sono parole sprecate queste con te che stai ancora leggendomi, perché lo so benissimo che tu non hai certamente bisogno di leggere queste 4 parole messe in fila così lapalissiane d se lo stai facendo è perché condividi già questo pensiero.
In breve, penso che se un Salvini o un qualunque suo seguace fosse nato e cresciuto in una famiglia medio povera della Romania, difficilmente non sarebbe entrato in qualche losco giro, o se non lui, qualche suo figlio, padre o fratello, o addirittura moglie o madre.
Così come io se ci fossi rimasta.
Eppure io che meriti ho (e non smetterò mai di dirlo a gran voce) se oggi sono quella che sono e non quella che avrei rischiato di essere? Se ho potuto studiare ecc? Nessuno merito, ho avuto occasioni Vitali. Ma non le ho create io. Non me le sono andata a cercare.
Lo stesso vale per tutti voi.
Quello che mi fa ancora piangere di tanto in tanto è che popoli deboli come quello rumeno e Rom ma anche tanti altri ancora , non hanno mai avuto un’occasione di riscatto. Quello rumeno addirittura neppure quando la Romania è entrata a far parte dell’UE.
A volte penso che l’Africa sia destinata a rimanere per sempre Africa. La Romania, Romania. L’America, America. La Russia, Russia.
Della serie: cu nasci tunnu un po’ moriri Simmenthal.
Io sono nata rumena e morirò italiana o forse, tedesca o Australiana, o perché no, di nuovo rumena.
Ché magari una bella pedata in culo ed una bella leccata al cervello di tanti rumeni potrebbe essere un piccolo passo verso un lento riscatto.
Ci sono tante donne, e tanti uomini rumeni, congolesi, albanesi, tunisini, egiziani, indiani ecc , che sono delle menti brillanti in campo medico, artistico, letterario, chimico, giuridico e che agli splendidi europei fanno un culo a panaro. Ma questo lo sapete, lo sappiamo già. Eppure siamo sempre là: fatti la (brutta/bella) fama e va cucati.
https://facebook.com/100000405914145/posts/1170159689674217/
Andreea Cucchiara

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