domenica 10 giugno 2018

Il ministro dell'Interno viola su Facebook la norma sul silenzio elettorale e invita a votare Lega. Che ne pensano le sentinelle della legalità che citano Pertini?

Oggi si vota in 700 comuni italiani. Ce lo ricorda anche lo stesso ministro dell'Interno Matteo Salvini, in un lungo post su Facebook. Post che si conclude con l'invito, non solo sotto forma di hashtag, a votare per la Lega. La forma è sostanza, e a me ha fatto venire i brividi che sia stato lo stesso responsabile del Viminale oggi ad aver violato la legge sul silenzio elettorale. Nessuno, a urne aperte, può farlo. Ma se a farlo è il vice presidente del Consiglio in persona, il segnale è inquietante. Come a dire: l'etat c'est moi, nell'accezione più penosa possibile della citazione di Luigi XIV. 
E stavolta non c'entrano il rosicamento, il Maalox e la depressione post elettorale. A preoccuparmi, oggi, è che il signor Salvini sapeva benissimo che questa sua iniziativa avrebbe generato qualche discussione. Il populista, però, ha dalla sua parte il suo "popolo". Sa bene che qualsiasi iniziativa che divenga oggetto di aspre critiche da una parte, genererà in ogni caso un contraltare di strenui sostenitori, più o meno ammaestrati a fare ricorso al benaltrismo di maniera, da una parte ricordando che la presunta illegalità commessa da Salvini e ben poca cosa rispetto agli assassinii commessi dai governanti del passato, dall'altra evidenziando che qualcuno non si è ancora rassegnato alla sconfitta. Parlo per me. Non ho votato per questa coalizione di governo (anche perché non si era presentata alle elezioni). Ma non spero che il Governo Conte fallisca. Oggi però Salvini l'ha fatta grossa. Ed è paradossale che lo abbia fatto nello stesso giorno in cui una squadraccia di Mussolini uccise il leader socialista Giacomo Matteotti. Corsi e ricorsi storici, direbbe Vico. Mussolini si assunse la responsabilità morale di quell'omicidio. Basta che stasera Salvini si assuma quella di aver violato una legge dello Stato (da ministro dell'Interno) e avremo fatto il paio. Mi auguro che le sedicenti sentinelle della legalità e della giustizia, alcune delle quali spesso citano Sandro Pertini, stavolta dicano qualcosa di diverso dagli inviti a prendere un antiacido. Personalmente sono preoccupato. Perché Salvini, più o meno provocatoriamente, ci ha sbattuto in faccia un messaggio chiaro: io faccio quello che mi pare. E chi lo applaude non ha idea di cosa stiamo andando incontro. Se a violare la legge fosse stato un leader della vecchia politica, oggi le sentinelle della legalità avrebbero già occupato le piazze. Ma, si sa, ormai viviamo nell'era del giustificazionismo.

2 commenti:

  1. Massimo chi governa oggi l'Italia è la peggior destra di sempre e se ne rendano conto gli elettori di sinistra che hanno votato M5S. Giovanni Tagliavia

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