martedì 2 dicembre 2014

"Qualunque cosa succeda". Una rappresentazione di due italie: da una parte quella cialtrona di Sindona, dall'altra quella nobile di Giorgio Ambrosoli


La fiction tv "Qualunque cosa succeda", con un magistrale Pierfrancesco Favino protagonista, è la rappresentazione implacabile e oserei dire perfino impietosa di due italie: da una parte quella cialtrona e figlia di puttana dei tanti Michele Sindona che hanno affollato questo Paese maledetto, e dall'altra quella nobile e pulita dei (pochissimi) Giorgio Ambrosoli, combattenti solitari mandati in trincea approfittando del loro senso del dovere.
Il film di Alberto Negrin ci racconta un pezzo della storia d'Italia, dove un uomo come Ambrosoli non poteva che affogare nella marmellata criminale (mafia, massoneria, speculazione, politica corrotta e chiesa deviata). 
Questa fiction sarebbe una bella lezione di storia per i nostri ragazzi, che ogni anno di questi tempi scoprono di possedere una coscienza civile applicata però esclusivamente all'occupazione delle scuole. Dubito, tuttavia, che siano stati tanti quelli che l'hanno vista. Onore a chi l'ha fatto. 
Massimo D'Antoni
@dantonisciacca

2 commenti:

  1. E chissà quanti sono gli insegnanti che provano a svecchiare i programmi ministeriali portando in classe un po' di storie sui nostri eroi civili! Se la televisione diventasse l'ultimo strumento utile a stimolare la coscienza civile dei ragazzi saremmo messi maluccio!!

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  2. Cialtrone Sindona? Il nostro siculo rappresentava il paradigma di un modo di concepire i rapporti tra economia, imprenditoria, sistema bancario e politica. Per salvare il Banco Ambrosiano si mobilitarono potenze incredibili, a partire dal divino Giulio, passando per lo IOR. E tutto ciò era considerato "normale", magari in nome dell'anticomunismo. Molti anni dopo un medico che aveva una villa nel palermitano mi racconò che il mistero della latitanza di Sindona era una bufala: lui lo vedeva quasi regolarmente abitava vicino alla villa di Spatola. Se per cialtrone intendi un delinquente che si illuse di potere prendere in giro pure i mafiosi, allora forse potrei essere d'accordo. Ma era un delinquente che fu condannato come mandante dell'omicidio di Ambrosoli, ben altro che un cialtrone.
    Frank

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