lunedì 15 dicembre 2014

Niente permesso a Totò Cuffaro di andare a trovare la mamma malata di Alzheimer. Il Giudice: «Tanto lei non lo riconoscerebbe». Sentenza rispettabile, ma motivazione discutibile


Non voglio commentare la decisione del Tribunale che ha negato a Totò Cuffaro (che fino al 2016 sconterà la condanna a 7 anni di galera per aver aiutato la mafia) la possibilità di andare a rendere visita alla madre ultraottantenne, malata di Alzheimer. Vorrei dire la mia solo sulla motivazione pronunciata dal giudice competente. 
Mi sembra che opponendo il diniego alla richiesta dell'illustre detenuto, il Tribunale abbia esagerato, andando ben oltre il ruolo che gli compete. Lo ha fatto nel significare che "la malattia svuota senz'altro di significato il colloquio", considerato "sarebbe pregiudicato un momento di soddisfacente condivisione". Insomma: la madre di Cuffaro non riconoscerebbe il figlio, dunque quella visita non serve. Non a lei, almeno. È l'opinione (che vale eccome) del giudice.
Penso che se il Tribunale si fosse solo limitato a dichiarare (cosa che peraltro ha fatto) che la visita di Cuffaro non è urgente perché la mamma non è in imminente pericolo di vita, avrebbe fornito una spiegazione secondo me difficilmente attaccabile. È la considerazione successiva che mi sembra essere andata oltre ogni ragione d'opportunità, rilevando sotto un profilo della sensibilità umana che, lo capisco, non può trovare spazio tra le pieghe delle carte giudiziarie, ma nell'anima degli uomini e delle donne che popolano questo disgraziato mondo dovrebbe forse trovarne. 
Tecnicamente la decisione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando di chiedere una verifica ai suoi ispettori servirà a ben poco, lo sanno tutti. Politicamente, tuttavia, la trovo sacrosanta. Anche se non sono certo i simboli quelli che contano in un mondo, quello di oggi, che ci immola sull'altare della concretezza.
Ma un conto è aver negato a Cuffaro i servizi sociali, decisione evidentemente motivata, un altro conto è avergli negato di andare a trovare la madre ammalata sulla base di una motivazione che francamente mi fa venire i brividi, perché rivela una durezza di atteggiamento che alle Istituzioni non è richiesta. 
Perché l'incoscienza della mamma di Cuffaro forse è nella mente colpita dalla malattia. Non lo sarà mai nella sua anima. 

1 commento:

  1. La cattiveria dell'animo umano non ha limiti. Questo episodio mi ricorda un aneddoto. Un anziano signore seduto in sala d'attesa di un medico aspetta impaziente di essere visitato. Il medico lo visita e gli chiede il motivo di tanta fretta. Lui risponde che deve andare a trovare la moglie ammalata. Il medico, allora gli chiede se magari ha paura che la moglie si preoccupi. L'anziano risponde che sono 5anni che la moglie non lo riconosce più perché ha l'alzheimer. Il medico stupido chiede allora perché va tutti i giorni a trovarla se non lo riconosce. Lui risponde..." lei non sa chi sono io...ma io so chi è lei...il grande amore della mia vita". Ha ringraziato il medico ed è andato via.
    Francesca

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