lunedì 2 luglio 2018

Quel bambino morto è il simbolo dell'umanità che ha perduto ogni senso della misura

C'è un momento in cui la propaganda trascende, e si trasforma nella più vergognosa delle speculazioni. Mi riferisco alla recente "fake della fake", la denuncia di un fotomontaggio che, dicono i nuovi disumani, sarebbe stato organizzato ad arte dalle ONG per, diciamo così, tirare acqua al proprio mulino. Sì, sto parlando di quella foto drammatica dell'approdo sulla terraferma di due soldati con, in braccio, il cadavere di un bambino. 
Ma in che razza di società ci siamo ridotti a vivere? In quale tempo ci troviamo? In che mondo? Quello caratterizzato da questa triste rincorsa a dimostrare la propria verità arrivando a modificare la realtà, vivisezionandola e ricostruendola a proprio piacimento. Cos'è? Si ha il timore che la gente di buonsenso possa impietosirsi? Quel bambino morto in realtà è il simbolo della fine dell'umanità. E chi cerca i veri responsabili non ha capito niente. I libici, gli italiani o i marziani: che cosa importa? Cosa cerchiamo? Un'autoassoluzione? Non salirò sul carro degli speculatori che accusano le politiche alla Salvini per questa tragedia. Oggi parlo dell'uomo. Quello senza nome, che ha perso contatto con i valori veri, che non guarda nemmeno i propri figli, preso dai mille problemi dell'apparire che prevale sull'essere, del possedere che prevale sul sentire. Tra le braccia di quei soldati c'è ciascuno di noi, il decadimento della nostra anima, l'esaltazione dell'egoismo sul rispetto, anche di quei cristiani che mentre si battono la mano sul petto adorano forme di governo totalitarie. Dietro gli occhi chiusi per sempre di quel bambino che non crescerà mai c'è questo mondo di oggi, che ha perduto ogni senso della misura.

2 commenti:

  1. Ormai siamo nel mondo del Grande Fratello in cui la cattiveria è d'obbligo e invece di essere costretti ad uniformarsi a dettami superiori, c'è una forma volontaria di autoaffermazione e adesione al branco negando ogni umanità e cristianità!

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  2. Ormai siamo nel mondo del Grande Fratello in cui la cattiveria è d'obbligo e invece di essere costretti ad uniformarsi a dettami superiori, c'è una forma volontaria di autoaffermazione e adesione al branco negando ogni umanità e cristianità!

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