giovedì 18 aprile 2019

Differenze tra politici e statisti: oggi più attuale che mai il pensiero di James Freeman Clarke

I rapporti politici tra gli azionisti di maggioranza del governo Conte (Lega e Movimento 5 Stelle) sono ormai talmente compromessi che continuare a considerarle schermaglie da campagna elettorale per le Europee (per quell'Europa che non piace né a Di Maio, né tanto meno a Salvini) a questo punto è ridicolo. 
Dai porti chiusi ai migranti (occasionalmente anziché no) al caso Siri, dal fuoco di fila leghista contro Virginia Raggi ad una nuova "questione morale" (a corrente alternata), a questo punto l'idea che Giuseppe Conte possa riuscire a tenere ordinate le fila di un esecutivo in chiara difficoltà appare nebbiosa. 
Nel mezzo le questioni economiche, dove c'è un ministro dell'Economia che viene continuamente screditato, sbeffeggiato e delegittimato. Qual è il senso di tutto questo se non l'idea che l'Italia è al momento una specie di aereo più pazzo del mondo? Ho idee politiche diverse da quelle espresse da queste forze politiche. Non c'è dubbio, tuttavia, che il M5S abbia cercato, recentemente, di recuperare un'impostazione più solidaristica, tornando in qualche maniera a strizzare l'occhio a quella parte di popolo progressista che dopo aver premiato Luigi Di Maio si è poi visto sbattere in faccia il celebre (e, dicono, inevitabile contratto di governo). 
Il punto è che tra le enunciazioni di principio e la realtà ci sono di mezzo le poltrone (non è una considerazione etica) e soprattutto le elezioni. E, più che mai, nell'attuale scenario torna utile ricordare il celebre aforisma di James Freeman Clarke: "un politico guarda alle prossime elezioni; uno statista guarda alla prossima generazione. Un politico pensa al successo del suo partito; lo statista a quello del suo paese". Al momento l'obiettivo di chi governa il Paese sembra quello di incassare i voti dei cittadini. Se, poi, come rivela Tria tra poco non rimarranno che le briciole, questo sembra non interessare più di tanto né Di Maio, né tanto meno Salvini.

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