giovedì 24 gennaio 2019

Terme: muoviamoci, altrimenti nella dicotomia tra colpevolisti e innocentisti sarà il nostro specchio a rivelarci la verità

Ieri a Vesper al Cinema abbiamo parlato delle Terme di Sciacca, di quello che significano sul piano simbolico, di come sono state bistrattate su quello economico, sfruttate su quello politico, consumate su quello pratico.
Vent'anni dopo la legge che sancì la necessità di privatizzarle, siamo ancora qui a parlare di errori del passato e prospettive per il futuro. E ancora: gestione, affidamento, riconversione, rilancio, danni. 
La Regione, proprietaria delle Terme, le ha utilizzate per finalità essenzialmente politico-clientelari. Anche istituendo una Spa presto avviata alla liquidazione (tuttora in corso) che ha costretto il governo a ricomprare beni che erano suoi pur di poter riunificare i beni da mettere a bando. 
Politica che se l'è scialata, dunque. Fino a quando, però, le vacche sono diventate talmente magre che la stessa politica alla fine è stata indotta a "toglierci mano" chiudendole. Ripartendo daccapo. Perché nel frattempo il precedente governo (meno male che era di centrosinistra) ha tentato piuttosto goffamente di consegnare il patrimonio al comune, attribuendogli però compiti sovradimensionati, permettendoci di scoprire che alcuni degli immobili (perfino le stufe vaporose) non erano nemmeno accatastati.
Oggi è giunto il momento di una spinta civica, quella che è mancata da parte di una città che da sempre, come dimostra d'altronde lo stesso avvento dei social, preferisce giudicare più che agire. 
Ora basta. Occorre agire, riconquistare il nostro
orgoglio. Altrimenti è perfettamente inutile continuare a cercare un altro colpevole: sarà sufficiente guardarci allo specchio.

1 commento:

  1. Speriamo che il popolo di Sciacca si svegli una buona volta e difenda, con le unghia e con i denti, i propri beni comuni

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