Premessa: scusate se non aggiorno questo blog con la puntualità che vorreste (e che vorrei). Non sono solo gli impegni ad impedirmelo, ma anche il pudore di chi, sembrerà strano, se non ha niente da dire preferisce stare zitto piuttosto che dire la prima stronzata che gli capita. Capisco che nella fregola da social che spadroneggia questo possa sembrare strano. Chiedo scusa, e fine della premessa.
Stasera alla Multisala Badia Grande ho visto "Selma", il film che racconta (penso in modo esemplare, ma non
sono un critico cinematografico) la battaglia condotta negli anni ’60 negli Stati
Uniti d’America dal Movimento di Martin Luther King Jr. contro la segregazione
razziale e volta ad ottenere il diritto di voto degli afroamericani. Un film impegnato, che richiama alla necessità
di spolverare un po’ di storia di questa umanità che, presa da mille problemi,
rischia di non capire più niente.
È la mancanza di conoscenza e, ahimè, di cultura, quella che alimenta
la preoccupante recrudescenza razzista che fomenta le politiche populiste che
dalle nostre parti vengono interpretate da leader senza scrupoli come quello
leghista Matteo Salvini.
E allora sarebbe utile tornare ai cari vecchi “cineforum”,
quelli che un tempo aiutavano a dare un senso alle battaglie studentesche del
passato, e non parlo solo di quelle sessantottine, ma anche di quelle un po’
più recenti. Alimentare la cultura e la conoscenza della storia significa
educare alla libertà e alla tolleranza. “Selma” merita di essere proposto agli studenti.
Così, anche solo per evitare che qualcuno di loro prima o poi dica: “Non sono
leghista, ma quel Salvini non ha tutti i torti”.
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