lunedì 21 gennaio 2019

Il film su "Van Gogh" come apoteosi dell'instabilità della mente e della narrazione

C'è la perfetta rappresentazione dell'apoteosi dell'instabilità nello splendido film di Julian Schnabel "Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità" con, protagonista, uno straordinario Willem Dafoe nei panni del grande pittore olandese. 
L'instabilità della mente di Van Gogh fa il paio con quella della narrazione per immagini a cui fa ricorso il regista, che indugia in un uso movimentato, quasi parossistico della macchina da presa, quasi obbligando lo spettatore a guardare ai fatti con gli occhi del protagonista.
Un lungometraggio che spiega l'arte inarrivabile del pittore attraverso il suo vissuto, le sue esperienze personali, i suoi rapporti con gli altri. Come a dire che l'uomo è ciò che lascia ai posteri: la sua visione del mondo, una sorta di filosofia immaginifica. 
In proiezione alla Multisala Badia Grande stasera e domani alle 20,15.

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