giovedì 24 gennaio 2019

Terme: muoviamoci, altrimenti nella dicotomia tra colpevolisti e innocentisti sarà il nostro specchio a rivelarci la verità

Ieri a Vesper al Cinema abbiamo parlato delle Terme di Sciacca, di quello che significano sul piano simbolico, di come sono state bistrattate su quello economico, sfruttate su quello politico, consumate su quello pratico.
Vent'anni dopo la legge che sancì la necessità di privatizzarle, siamo ancora qui a parlare di errori del passato e prospettive per il futuro. E ancora: gestione, affidamento, riconversione, rilancio, danni. 
La Regione, proprietaria delle Terme, le ha utilizzate per finalità essenzialmente politico-clientelari. Anche istituendo una Spa presto avviata alla liquidazione (tuttora in corso) che ha costretto il governo a ricomprare beni che erano suoi pur di poter riunificare i beni da mettere a bando. 
Politica che se l'è scialata, dunque. Fino a quando, però, le vacche sono diventate talmente magre che la stessa politica alla fine è stata indotta a "toglierci mano" chiudendole. Ripartendo daccapo. Perché nel frattempo il precedente governo (meno male che era di centrosinistra) ha tentato piuttosto goffamente di consegnare il patrimonio al comune, attribuendogli però compiti sovradimensionati, permettendoci di scoprire che alcuni degli immobili (perfino le stufe vaporose) non erano nemmeno accatastati.
Oggi è giunto il momento di una spinta civica, quella che è mancata da parte di una città che da sempre, come dimostra d'altronde lo stesso avvento dei social, preferisce giudicare più che agire. 
Ora basta. Occorre agire, riconquistare il nostro
orgoglio. Altrimenti è perfettamente inutile continuare a cercare un altro colpevole: sarà sufficiente guardarci allo specchio.

lunedì 21 gennaio 2019

Il film su "Van Gogh" come apoteosi dell'instabilità della mente e della narrazione

C'è la perfetta rappresentazione dell'apoteosi dell'instabilità nello splendido film di Julian Schnabel "Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità" con, protagonista, uno straordinario Willem Dafoe nei panni del grande pittore olandese. 
L'instabilità della mente di Van Gogh fa il paio con quella della narrazione per immagini a cui fa ricorso il regista, che indugia in un uso movimentato, quasi parossistico della macchina da presa, quasi obbligando lo spettatore a guardare ai fatti con gli occhi del protagonista.
Un lungometraggio che spiega l'arte inarrivabile del pittore attraverso il suo vissuto, le sue esperienze personali, i suoi rapporti con gli altri. Come a dire che l'uomo è ciò che lascia ai posteri: la sua visione del mondo, una sorta di filosofia immaginifica. 
In proiezione alla Multisala Badia Grande stasera e domani alle 20,15.

domenica 13 gennaio 2019

Incontro i giovani perché anche io alla loro età avrei voluto qualcuno che lo facesse

Sono reduce da una serie di incontri pubblici che mi hanno visto coprotagonista di alcuni incontri con i giovani, perlopiù studenti. Con loro ho parlato di temi culturali e di quelli riguardanti il rispetto delle regole nel lavoro del giornalista. Ho dovuto togliere del tempo ai miei numerosi impegni personali e professionali per potere rispettare questi appuntamenti. Ma l'ho fatto con grande trasporto emotivo, dando la precedenza ai giovani, considerandolo un dovere morale oltre che civico. "Ai giovani non posso dire di no", mi sono ripetuto. 
Lo racconto perché i ragazzi sono lo specchio migliore del mondo di oggi. E anche io alla loro età avrei voluto avere un'opportunità di questo genere: confrontarmi con il mondo adulto, quello delle professioni e dell'esperienza, con particolare predilezione per la conoscenza. Un "vizio" che non mi sono mai tolto, e che ancora oggi mi vede organizzare iniziative in favore della conoscenza e dell'analisi dei fatti culturali attraverso presentazioni di libri e trasmissioni televisive, come quelle che da questa stagione ho portato al cinema, con un esperimento che mi sta dando moltissime soddisfazioni e che continuerà.  

Il carcere duro: perché il dibattito sul singolo caso Cospito si sta estendendo sulla norma nella sua interezza

Avere trasformato la singola questione riguardante lo sciopero della fame dell'anarchico Alfredo Cospito in un dibattito (con molte, tro...