Il Paese ha bisogno di un'area di centrosinistra organizzata, con un PD che torni a parlare alle masse e, soprattutto, a capirne i bisogni. È necessario, però, lavorare su base unitaria, superando questo insopportabile clima da resa dei conti, mettendo una pietra sul passato, evitando di provocare da una parte, di raccogliere le provocazioni dall'altra. Insomma: occorre tornare a ragionare sui temi. Non sono ragionevoli i fischi, meno che meno le risposte infantili e piccate. Reagendo alle contestazioni (sbagliate anch'esse), sfidando la minoranza a vincere il prossimo congresso, Matteo Renzi sembra continuare a non capire che un leader moderno e forte deve sapere costruire, perché distruggere non ci vuole poi molto. Che c'entrava, per dire, andare a rinvangare la storia delle ormai preistoriche dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma? Spero si ritrovi il senso di comunità di partito, perché non esistono onde infinite, prima o poi la battigia arriva, perfino per l'asse Lega-M5S. E allora il Partito Democratico deve mettere da parte i gigli magici, deve sapere apprezzare anche le opinioni di chi si permette l'ardire di pensarla diversamente, perché così si cresce. Altrimenti non abbiamo ancora imparato la lezione.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il carcere duro: perché il dibattito sul singolo caso Cospito si sta estendendo sulla norma nella sua interezza
Avere trasformato la singola questione riguardante lo sciopero della fame dell'anarchico Alfredo Cospito in un dibattito (con molte, tro...
-
Pubblico molto volentieri il commento di Andreea Cucchiara, avvocato di Sciacca, pubblicato sulla sua pagina Facebook, circa i fatti al c...
-
Fatemi giocare un po'. Lo faccio attraverso una (tentata) esegesi della cheppa. Ma sì, il celeberrimo scialle di lana trapuntata, di ...
Nessun commento:
Posta un commento