martedì 24 luglio 2018

Il Parlamento sarà inutile? Pubblico alcuni dei commenti che ho ricevuto dopo il mio post

Pubblico molto volentieri alcuni dei commenti che ho ricevuto oggi dopo la pubblicazione del mio articolo sulle dichiarazioni di Casaleggio. 

Affiora nella superficiale prospettiva indicata da Casaleggio junior una povertà dottrinaria e una evidente carenza di cultura politico costituzionale. Siamo alla follia. Gli interpreti della intoccabilitaà del bicameralismo paritario oggi si presentano come le vestali di una democrazia zoppa e senza organi costituzionali ma con potere legislativo: e' la precondizione per un salto nel buio, e' la esaltazione di un preoccupante percorso verso l'autoritarismo. 
Nuccio Cusumano
ex sottosegretario di Stato

Mi viene da pensare una cosa: bicameralismo no; Italia senza Parlamento no. Ma quando ci fu il referendum per snellire il Parlamento e abolire il Senato, perché non è si raggiunse il quorum? Perché si pensó che fosse una riforma "renziana" e, quindi, tutti contro Renzi. Io non sono renziana, ma ho votato Sì per l'abolizione del Senato. Ma forse siamo vecchi, come dice don Fabrizio Corbera a Chevalley. Io sono di Santa Margherita, e non posso non citare il Gattopardo. 
                                                                                                                                       Teresa Giaccone
                                                                                                                                                  architetto

Credo che Casaleggio nella sua riflessione si riferisca a scenari futuristici. Tutti hanno in mente un progetto di società perfetta, anche Marx e gli ideologi del comunismo sognavano una società più equa. Purtroppo nessuno ha la facoltà di prevedere il futuro. Invito Massimo a dormire sonni tranquilli.
                                                                                                                                Salvatore Interrante
                                                                                                                                            imprenditore


Se in un'Italia 4.0 i fuori sede non riescono ad esercitare il loro diritto divoto perché una forma di voto online non si è ancora saputo/voluto realizzare... figuriamoci una forma di governo online!
Giuseppe Marciante
insegnante

Purtroppo gli adepti del Movimento 5 Stelle giustificano e accettano qualunque stupidaggine "pensata" dai loro guru. Casaleggio e Grillo saranno la rovina dell'Italia. 
Giovanna Quartararo
insegnante

Cosa la tecnologia possa determinare, nel rapporto fra chi gestisce il comando e chi lo subisce, è quesito posto all'rdine del giorno. La libertà di ognuno di noi oggi è limitata da ciò che in apparenza sembra aumentarne le possibilità di esercizio, ossia la rete di interconnessione. Occorre ripartire dalle fondamenta per verificare se la novità in realtà non sia la rovina. La capacità critica di ogni individuo è il punto di partenza di ogni sistema contrario alla dittatura. La sovranità di un popolo non sta nel decidere chi comanda, ma nel giudicare l operato del suo mandatario. Un popolo senza rappresentanti è sottoposto alla dittatura, non potendo più esercitare il suo potere di giudizio. In Italia vi è l'oligarchia da più di cinquant'anni, ed oggi i populisti non sono una risposta ma una conseguenza. 
Giuseppe Raso
avvocato

I veri "visionari" sono quelli che amano l'umanità fino al punto da immaginare utopie per cambiare il mondo. Non sono certo quelli che addestrano intere generazioni di giovani attraverso i social nell'odio verso gli altri, nella rabbia e nell'invidia nei confronti di chi ama e si nutre di cultura. I visionari hanno un progetto di mondo dove c'è posto per tutti dove  non esiste la diversità. Se il "pallone Rousseau" è la loro visione del mondo, dobbiamo augurarci che si sgonfi presto. La democrazia diretta è  realizzabile nelle piccole comunità come le poleis greche, e non certo dai sovranisti. Questo è il delirio dell'ignoranza che vuole dominare il mondo, che non sa cos'è la politeia, un termine troppo nobile e dotto che non esiste nel loro vocabolario. Sono convinti che le costituzioni per cui tanti hanno lottato e sono morti, siano carta per appunti utili al momento per opportunismo politico, e carta straccia dopo qualche tempo. Abbiano almeno la decenza di fondare una Università di apprendistato, possibilmente 5 Stelle, per studiare, e forse passerebbero alla Storia.
Angela Scandaliato
storica

Bisognerebbe ricordare a questa gente che ipotizza tali scenari, che la democrazia è mediazione, pluralismo e pluralità, convergenza, ascolto, ma anche conflitto, fatica, fallimento, errore, soprattutto responsabilità. In una parola: la democrazia è complessità. Gli strumenti istituzionali di cui gli italiani hanno potuto fruire fin qui l’hanno assicurata, nel bene e nel male, in mezzo a mille sbagli o a dietrofront ideologici. In un’epoca come la nostra, si dimentica che informazione pervasiva non è conditio sine qua non di comunicazione. Quest’ultima, infatti, implica reciprocità, responsabilità e bidirezionalità. L’informazione superficiale, che spesso interessa i webnauti, non è mai frutto di sedimentazione condivisa e compresa di significati. Questo è il vero fraintendimento che si nasconde dietro la tentazione di sostituire organi tecnici come il Parlamento con sondaggi online o pseudo-consultazioni telematiche.
Lilly Tortorici
insegnante


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